domenica 31 marzo 2013

Relazione del Dr. Stavros Rantas - Festa di solidarietà organizzata dalla Comunità Ellenica il 23.3.2013 a Lugano

 

Lugano 24.3.2013

Festa Nazionale Greca(25.3.1821)
Giornata di solidarietà.

Onorevole console della Grecia a Lugano,
Onorevole municipale di Lugano
Gentili signore, Egregi signori,
Cari membri della comunità ellenica,
carissimi amici,

Da parte della Comunità Ellenica del Canton Ticino che ho l`onore di rappresentare, vi porgo un grandissimo grazie che siete qui stasera a questo importante evento per noi.
Desidero iniziare con una bella citazione di Albert Camus che bene rappresenta lo spirito della serata.

``Non camminare davanti a me, potrei non seguirti.
Non camminare dietro di me,potrei non guidarti.
Cammini accanto a me e sii mio amico.``

Camminando allora uno accanto all`altro, noi tutti, vogliamo costruire una patria nuova con eguali possibilità. Questo non è un miraggio utopico.
Vogliamo una nuova patria senza i politici corrotti del passato, senza nepotismi con titoli e poltrone ereditati dal passato. Vogliamo persone nuove, pulite e con capacità ed onestà. Personalità dal mondo scientifico, accademico e sociale, devono prendere il destino del paese nelle loro mani, e con la guida di una nuova costituzione moderna, stare vicino al cittadino semplice.
Il nostro paese ha una inestimabile ricchezza solo che ha bisogno di uno stato più umano. Uno stato lontano dalla corruzione, dal clientelismo, e senza essere teleguidato da centri oscuri del potere.

L`unione dei popoli in Europa come è stata pensata dai ``saggi`` del secolo scorso alla fine della guerra, (De Gasperi, Schumann, Antenauer.) rimane un desiderio ma è anche la salvezza di tutti. Settant`anni senza guerre e distruzioni .
Questo momento purtroppo, l`unione si trova nelle mani dei banchieri e speculatori strozzini, dove con l`aiuto di molti governi hanno accumulato enorme ricchezza nelle loro mani e possono determinare i destini e la vita dei popoli.
È arrivato il momento di unire il nostro grido sotto un grande NO anche se appare molto difficile.
Questo NO è prioritario e deve avanzare con forza.
Quelli che oggi fanno promesse per il miglioramento, sono i stessi che ci hanno portato in questo dramma che viviamo.
Non li crediamo più e diciamo BASTA.

Per il recupero della ricchezza spirituale e materiale della nostra patria, serve responsabilità e decisione. Recupero di valori che deve essere fatto dalle nostre mani e non da quelli che aspettano solo per sferrarci il colpo di grazia.
I popoli di oggi non sono quelli che stoicamente sopportavano il peso nel passato. E non sono quelli abituati ad abbassare sempre la testa.
Oggi sanno benissimo che hanno gli stessi diritti ed opportunità nella vita e che la ricchezza si deve distribuire in modo equo a tutti.
È desiderio da parte di noi tutti e grande augurio di arrivarci senza uno scontro sociale di inimmaginabili conseguenze per la Grecia e per l`Europa stessa.

Ma questo che attualmente duole l`animo,sono i senzatetto di Atene, i pensionati che non arrivano a pagare i loro medicamenti. I bambini che perdono i sensi dalla fame nelle aule scolastiche senza riscaldamento. I giovani disoccupati (almeno 60%) secondo le ultime statistiche ufficiali costretti a cercare futuro fuori dal paese con conseguenze tragiche per la ricostruzione di domani.

Grecia. La lunga diaspora della generazione perduta.

I nostri figli e nipoti, i nostri giovani laureati che parlano 3-4 lingue, non hanno futuro nella Grecia di oggi. È triste e avvilente.
Se fossimo un paese terzomondista in via di sviluppo, sarebbero intervenute le Nazioni Unite per i loro diritti elementari di cibo, sanità, istruzione.
Purtroppo la Grecia è un paese commissariato da parte della Troika (fmi.ue,bce) con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Il cosiddetto debito sovrano non solo è diminuito ma è diventato insostenibile. Disoccupati in continuo aumento ogni anno. PIL negativo in progressione. Siamo testimoni di una specie di accanimento terapeutico su un malato grave. In questo caso in medicina almeno si parla di omicidio colposo .Inoltre dulcis in fondo, anche i calcoli del moltiplicatore fiscale che è stato calcolato dal fondo monetario `e risultato errato con alcuni miliardi da pagare in più da gente con una decurtazione dei loro salari senza precedenti nella storia, attorno al 45%.

Qualcuno, e sono tanti, dirà `` Ma i greci se la sono cercata. È giusto che paghino.``La frase ricorrente ``non siamo noi la Grecia, non vogliamo diventare come la Grecia``, echeggia come la guerra fra i paesi poveri del sud, che si temono a vicenda e questo sentimento si può anche comprendere. Invece sarebbe molto importante che tutti insieme uniti diano voce e corpo ad un nuovo paradigma culturale che lavora per la costruzione dell’ Europa dei popoli e non delle speculazioni con la globalizzazione spinta all`eccesso.

Bisogna fare molta attenzione. Nella storia umana abbiamo molti esempi di popoli che ``se la sono andata a cercare”. Gli Africani che sono finiti come schiavi oltreoceano, i pellerossa Americani, gli Ebrei in Europa ed adesso tornano buoni anche ``gli spendaccioni`` Greci. È molto facile stigmatizzare e creare dei clichè che possono divenire molto nefasti.
Per le aberrazioni economiche di un sistema lasciato alla mercè di speculatori nazionali ed internazionali, della finanza virtuale, risulta profondamente immorale criminalizzare un intero popolo di natura molto generoso e solidale, e condurlo con decisioni assurde allo sfascio sociale. E questo per totale incapacità ed ingordigia della classe dirigente negli ultimi 30 anni.

La storia non dimentica. È nostro dovere morale aiutare i nostri compatrioti e la gente in difficoltà.
I greci della diaspora, circa sette milioni per il mondo, amano il loro paese d`origine. Tutte le volte che era necessario hanno dato il loro aiuto e sono stati in prima linea. È nostro dovere anche noi ``adottare`` come Comunità chi viene a cercare lavoro. Lo dice chiaramente anche il nostro statuto.
Sarebbe auspicabile la creazione di un `` osservatorio`` che cerca di collaborare con tutti gli enti preposti sia a livello cantonale e comunale.
Nessuno deve sentirsi abbandonato e noi non abbiamo il diritto di fare finta di niente. Ne vale la nostra dignità, dare prova di concreta solidarietà e aiutandoci a vicenda, ritroveremo la strada giusta e meritevole.
Chiudo parafrasando un grande poeta Greco, Kostas Varnalis.
``Quando qualcuno ti ha aperto la fossa gettandoti dentro, è tuo dovere di cercare l`uscita con tutti i mezzi a disposizione, con le tue mani. Poi, una volta fuori puoi fare i conti con quelli che li dentro ti hanno spinto.``, e noi diciamo che bisogna fare i conti anche con la nostra coscienza e responsabilità individuale.
Non abbiamo nel nostro animo malgrado la rabbia, la rassegnazione di tanti la depressione lo scorramento nessuna rivalsa. Vogliamo solo cambiare questo paese mandando tutti i responsabili della tragedia li che meritano al dimenticatoio della storia.
L`ultima atto della tragedia antica si chiama ESODO sancito dal coro. Poi tutti aspettano il DEUS EX MACHINA.
Speriamo che in Grecia non sia completamente dileguato.

Dr. Stavros Rantas
Presidente Comunità Ellenica in Ticino